[ Pobierz całość w formacie PDF ]

teoretiche delle realtà metafisiche per dedurne principi e orientamenti sul
versante pratico, si tratta di muovere dalla certezza del nostro dovere per
ritrovare, indirettamente, la validità di asserzioni teoretiche di per sé
indimostrabili.
Pur distinguendo formalmente i due interessi della ragione (quello
teoretico, rivolto alla conoscenza, e quello pratico, rivolto alla volontà),
Kant afferma che la stessa ragione speculativa deve accettare quelle
proposizioni che la ragion pratica riconosce come necessarie nel suo
campo, e ciò in nome dell'unità della ragione umana. È solo guardando a
ciò che dobbiamo fare, piuttosto che a quanto possiamo conoscere, che la
nostra ragione acquista la certezza delle realtà metafisiche, e quindi
sembrerebbe che per Kant la ragion pratica riesca a colmare quel vuoto
lasciato dalla ragione teoretica e ad aprirci direttamente uno spiraglio sul
mondo intelligibile: in questo senso la ragione pratica detiene il primato
sulla ragione teoretica.
- 159 -
Il Kant cui Lévinas si sente vicino è il Kant dell autonomia e del
primato della ragion pratica sulla ragione teoretica.
Strasser ha giustamente osservato come, nonostante le numerose
divergenze, in un punto il pensiero di Lévinas converge verso Kant, ossia
nel rivendicare il primato della ragione pratica sulla ragione teoretica o,
come direbbe Lévinas, il primato dell etica sull ontologia.
Nella sua filosofia si avrebbe infatti  un tentativo, perseguito fino
in fondo con coerenza, di fondare in modo nuovo la precedenza della
razionalità etica rispetto a quella teoretica 167.
Lyotard osserva come anche il filosofo tedesco abbia inteso rendere i
principi della ragione pratica indipendenti da quelli della ragione
teoretica168; sembra, infatti, che  al di là della critica della metafisica svolta
da entrambi, Lévinas e Kant siano accomunati soprattutto nel rifiutare che
la massima della volontà, se deve essere morale, possa essere inferita sulla
base di enunciati denotativi 169.
Adriano Fabris ha segnalato nelle pagine di Lévinas diversi echi e
tracce di tematiche sviluppate nella Critica della ragion pratica, nonostante
il pensatore ebreo sia a volte restio a riconoscere queste affinità170.
167
S. Strasser, Jenseits von Sein und Zeit. Eine Einführung in E. Lévinas Philosophie, Nijhoff, Den Haag
1978, p. 325, cit. in G. Ferretti, La filosofia di Lévinas. Alterità e trascendenza, cit. p. 264.
168
F. Lyotard, Logique de Lévinas, in F. Laruelle, Textes pour Emmanuel Lévinas, Jean-Michel Place,
Paris 1980, pp. 127-150.
169
S. Petrosino, Di Lévinas. Passaggi per una filosofia dell altrimenti che essere, in  Aut Aut nn. 209-
210, 1985, pp. 99-115, p. 102.
170
A. Fabris, Esperienza ed etica nel pensiero di Lévinas, in Esperienza e paradosso, cit. p. 275.
- 160 -
Come il Medesimo lévinasiano, soggetto e sottoposto al
comandamento  non uccidere , è immediatamente responsabile per l Altro,
prima di ogni possibilità di scelta, così il  fatto della ragione , o meglio
l immediatezza della legge morale nella sua fattualità si impone alla
coscienza dell essere razionale finito come comando irrevocabile.
 Analogo risulta nell uno e nell altro caso il tentativo di porre a
principio della costituzione etica dell uomo un immediatezza, una fattualità
che si rapporta alla coscienza morale in termini di comando 171.
Bisogna infatti sottolineare immediatamente lo stretto collegamento
che Kant e Lévinas istituiscono tra comando etico e libertà.
Battista Borsato, definendo l etica kantiana come un etica del
dovere, vede nel pensiero di Lévinas il suo superamento e la sua
contestazione.  Lo supera perché al posto del dovere mette la
responsabilità, che, come ormai sappiamo, deriva da «rispondere», contiene
un dinamismo etico e relazionale. Nella responsabilità il rapporto non è con
la legge e con il dovere, ma con le situazioni che diventano domande,
imperativi, interpellanze a cui rispondere 172.
E qui avviene la contestazione più o meno tacita di Lévinas a Kant:
l etica del dovere è ancora l etica dell Io, è ancora l etica  prometeica , in
171
Ivi p. 276.
172
B. Borsato, L alterità come etica. Una lettura di Emmanuel Lévinas, cit. p. 123.
- 161 -
cui l Io è ancora il soggetto primario e padrone della risposta. Nell etica
lévinasiana della responsabilità il centro non è l Io, ma l Altro.
A nostro avviso, l etica della responsabilità può essere senz altro
considerata come l articolazione, l approfondimento dell etica del dovere e
del rispetto, almeno nella misura in cui venga riproposto un nuovo modo di
tematizzare la norma.
Per Kant l etica del rispetto sorge come etica del dovere, che nella
forma dell imperativo categorico istituisce un autonomia normativa che,
ripensata opportunamente, può costituire il fondamento dell etica della
responsabilità. Ora è indubbio che vi sono espressioni che fanno pensare ad [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

  • zanotowane.pl
  • doc.pisz.pl
  • pdf.pisz.pl
  • spraypainting.htw.pl